"Salve, Regina, Madre di misericordia;
vita, dolcezza e speranza nostra, salve.
A Te ricorriamo, noi esuli figli di Eva;
a Te sospiriamo, gementi e piangenti
in questa valle di lacrime.
Orsù dunque, avvocata nostra,
rivolgi a noi gli occhi
tuoi misericordiosi.
E mostraci, dopo questo esilio, Gesù,
il frutto benedetto del Tuo seno.
O clemente, o pia,
o dolce Vergine Maria!"
Ciao! Sono Antonino un bambino di 2 anni e mezzo, mi piace molto andare a trovare Gesù e i suoi amici in chiesa e in alcune ho trovato dei santini e ho cominciato a collezionarli con l'aiuto della mia mamma e del mio papà. In questo blog voglio condividere con voi tutti i miei santini, e se qualcuno vuole aiutarmi nella mia collezione scriva alla mia mamma che ci invierà una busta già affrancata.
giovedì 20 febbraio 2014
venerdì 14 febbraio 2014
L'IMMACOLATA CONCEZIONE
Già nella Genesi ci viene dato il primo annuncio
della Redenzione. Sin da subito si individua la figura di una Donna,
discendente di Eva, che sarà la Madre del Redentore che sconfiggerà
il Male.
La storia dell’uomo è stata caratterizzata dalla
Misericordia di Dio, infatti sin dall’eternità ci ha scelti per
essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità (Ef. 1,4) e
ciò nonostante Adamo ed Eva si ribellarono ai piani divini volendo,
loro, diventare come Dio attraverso la conoscenza del bene e del
male.
Dio però è fedele e non venne meno al suo progetto
di salvezza e nella sua Sapienza e nel suo Amore Infinito, sin
dall’inizio aveva deciso di farsi uno di noi, mediante
l’incarnazione del Verbo, seconda persona della Trinità. Infatti
rivolgendosi a Satana che sotto l’aspetto di un serpente aveva
tentato Adamo ed Eva, lo minacciò: “Io porrò inimicizia tra te e
la donna tra tua stirpe e la sua stirpe: questa (la stirpe) ti
schiaccerà la testa e tu gli insidierai il calcagno ( Gen. 3,15). La
luce di speranza si accende sul genere umano nello stesso momento in
cui l’uomo aveva peccato per la prima volta.
Quindi la redenzione del mondo era avviata sin dal
primo momento e i Profeti ispirati dallo Spirito Santo cominciarono a
svelare le fattezze di questa Figlia di Adamo, che Dio preserverà
dal Peccato originale e da tutti i peccati personali, per colmarla di
ogni grazia e fare di Lei la degna Madre del verbo Incarnato.
venerdì 7 febbraio 2014
SAN GIOVANNI BATTISTA
Zaccaria ed Elisabetta,
genitori di San Giovanni Battista, non potevano avere figli, perché
Elisabetta era sterile e ormai anziana. Un giorno mentre Zaccaria
offriva l’incenso nel Tempio, gli comparve l’Arcangelo Gabriele
che gli disse: “Non temere Zaccaria, la tua preghiera è stata
esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio che chiamerai
Giovanni" da quel momento Zaccaria non parlò più.
Anche a Maria l’Arcangelo
Gabriele, quando le annunciò la nascita di Gesù, la informò anche
dell’attesa della cugina Elisabetta di un figlio. Quando Giovanni
nacque, il padre Zaccaria che all’annuncio di Gabriele era
diventato muto per la sua incredulità, riacquistò la voce. Quando
ebbe un’età conveniente, Giovanni, consapevole della sua missione,
si ritirò a condurre la dura vita dell’asceta nel deserto, portava
un vestito di pelli di cammello e una cintura di pelle attorno ai
fianchi; il suo cibo erano locuste e miele selvatico.
lunedì 3 febbraio 2014
SAN MATTEO EVANGELISTA
Matteo è un pubblicano, un esattore per conto dei romani: gli ebrei, all’epoca, non pagavano le tasse a un loro Stato sovrano e libero, bensì agli occupanti Romani; devono finanziare chi li opprime. E guardano all’esattore come a un detestabile collaborazionista e allo stesso modo era visto Matteo.
Matteo esercitava questo mestiere in Cafarnao di Galilea. Col suo banco lì
all’aperto. Gesù lo vede poco dopo aver guarito un paralitico. Lo
chiama. Lui si alza di colpo, lascia tutto e lo segue. Da quel
momento cessano di esistere i tributi, le finanze, i Romani. Tutto
cancellato da quella parola di Gesù: "Seguimi".
giovedì 16 gennaio 2014
EUCARISTIA
L'Eucaristia è il sacrificio stesso del Corpo e del Sangue del Signore Gesù, che egli istituì il Giovedì Santo affidando così alla sua Chiesa il memoriale della sua Morte e Risurrezione. È il segno dell'unità, il vincolo della carità, il convito pasquale, nel quale si riceve Cristo, l'anima viene ricolmata di grazia e viene dato il pegno della vita eterna.
Durante l'ultima cena, dopo aver radunato i suoi Apostoli nel Cenacolo, Gesù prese nelle sue mani il pane, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Prendete e mangiatene tutti: questo è il mio corpo offerto per voi». Poi prese nelle sue mani il calice del vino e disse loro: «Prendete e bevetene tutti: questo è il calice del mio sangue per la nuova ed eterna alleanza, versato per voi e per tutti in remissione dei peccati. Fate questo in memoria di me».
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